La compagnia dei "Cani da Guerra" è uno schieramento mercenario di fanteria da anni al servizio del Nobile di origine francese Angelin de Paulquatre, comunemente riconosciuto come Angelino di Policastro dalle genti italiane. Le gerarchie e i ruoli al suo interno sono ben distinti: il Comandante è la testa della compagnia, il Capitano comanda l'intero plotone mentre i Serragenti sono a capo di ciascuna tipologia di fante. Ciascun guerriero può essere novizio o veterano, a seconda della sua esperienza.
Il settore armati studia e applica tutte le attività belliche di una compagnia mercenaria della fine del XIV secolo inizio XV attiva nell’area geografica dell’attuale nord ovest italiano. Queste attività comprendono
Dal 2011 il settore si propone anche di preparare combattenti per la Nazionale italiana di Historical Medieval Battle (HMB), specialità di scherma a contatto con rigore storico che coinvolge più di 40 nazioni.
I combattenti schierati si distinguono a seconda della linea in cui militano. Ciascuna delle linee presenta caratteristiche differenti sia per quanto riguarda l'equipaggiamento che per quanto riguarda le caratteristiche fisiche dei soldati che ne fanno parte.
Il fronte del plotone è protetto dalla prima linea, la prima a lanciarsi nel vivo della battaglia: si tratta di uomini robusti, capaci di resistere ad una carica nemica senza retrocedere. È composta da fanti pesanti, equipaggiati con un'armatura completa che può pesare oltre 30 kg; dotati di scudo rettangolare antifreccia indispensabile per le manovre difensive, utilizzano un falcione o una spada a una mano per attaccare mentre caricano la linea avversaria.
"Quod non prosternimus transgrediemur!"
"Oltrepasseremo ciò che non abbattiamo!"
Lo scopo di questa linea è colpire con forza le linee avversarie sfruttando la protezione offerta dalla prima linea. I fanti di questa linea colpiscono i nemici allungando le proprie armi al di sopra della prima linea. Si tratta di fanti pesanti, dotati di armatura pesante; sono armati con armi in asta, quali bardiche, picche o falcioni astati. Questo tipo di armi si può trovare nelle lunghezze di 2 metri e 2 metri e mezzo. I fanti della seconda linea possono in caso di necessità sostituire quelli della prima linea. Esistono tecniche di combattimento che prevedono l’uso di una spada con tecnica ad una mano e mezza insieme ad un arma in asta.
"Fortes concidunt non cedunt!"
"I forti cadono ma non cedono!"
Si tratta della linea più versatile, dotata di grande mobilità. Questi combattenti sono equipaggiati con un’armatura leggera e non hanno delle particolari armi di ordinanza. Utilizzano falcioni, spade, spade corte, stocchi, lanciotti, coltellacci, roncole, forconi da guerra e tutte le aste leggere da un metro e mezzo. Nei ranghi elevati venivano utilizzate anche spade a due mani leggere dette anche manomezza, le sverdav, asce a due mani e mazze leggere. Nelle armi da truppa si trovano anche bastonacci borchiati. Per la difesa si usano scudi triangolari, tondi, ovali, brocchieri, scudi targa e pavesi antifreccia.
La terza linea può essere impiegata come supporto alla prima nella formazione del “testudo”, con la quale si uniscono scudi per proteggere il plotone dalle frecce degli arcieri, dardi dei balestrieri e sassi dei frombolieri nemici. La linea spesso si scaglia contro gli arcieri avversari, motivo per cui può essere dotata di scudi tondi necessari alla difesa contro i proiettili nemici.
"Viri impavidi erunt!"
"Ed essi non conosceranno paura!"